LO FACCIAMO PER L'ECONOMIA

E DIMINUIAMO LA TARSU



Nella spazzatura finisce quindi una vera e propria “ricchezza” che può essere valorizzata con il riciclaggio, con benefici sia economici che ambientali.

    

VETRO

 

-Ridotta quantità di rifiuti da smaltire nelle discariche, ove giace per

 lunghi periodi, o negli inceneritori.

 

 -Meno spese per le amministrazioni comunali e per i cittadini

 

- Produzione di nuovo vetro con risparmio di energia del 30%, di

acqua e di materia prima (principalmente silice, soda, calcare) e

 quindi minor necessità di nuove cave.

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ALLUMINIO

 

 -Minima quantità di rifiuti da avviare allo smaltimento in discarica,

dove rimane per molti anni, o negli inceneritori,  dove lo si rinviene

 maggiormente nelle ceneri

 

- Poche spese per il Comune e i suoi cittadini

 

-Produzione di nuovo alluminio con un risparmio di energia del

 95%, risparmio di materia prima (bauxite) e quindi minor necessità

 di nuove cave.

 

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CARTA E CARTONE

 

 

-Poca quantità di rifiuti da avviare alle discariche o negli

 inceneritori

 

-Minori spese per le amministrazioni comunali e per i cittadini

 

-Produzione di nuova carta con un risparmio di energia del 25-50%

 e di acqua dell’80-95%

 

-Minor necessità di legno e maggiore conservazione di boschi e

 foreste.     

 

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PLASTICA

 

-Meno rifiuti da smaltire in discariche, dove rimangono per lunghi

 periodi, o negli inceneritori, dove, se eliminata con altri rifiuti

 può emettere sostanze molto pericolose per la salute e l’ambiente

 

-Minori spese per l’ente comunale per i cittadini

 

-Risparmio di materie prime (petrolio).

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RIFIUTI ORGANICI

 

-Ridotta quantità di rifiuti da avviare alle discariche, dove sono

 fonte di emissione di biogas e di produzione di percolato, o negli

 inceneritori,  dove costituirebbero un problema per l’elevato

 contenuto di acqua

 

-Minime spese per le amministrazioni comunali e per i cittadini

 

-Produzione di compost

 

 

Ridurre i rifiuti trasformandoli in risorse vuol dire soprattutto salvaguardare l’ambiente, ma anche abbattere i costi, sia della produzione che dello smaltimento, e tali costi incidono, ovviamente, sul consumatore finale.

È lapalissiano che un prodotto la cui produzione costa meno può essere immesso sul mercato ad un costo minore. Altrettanto palese è che se la Pubblica Amministrazione è costretta a smaltire una determinata quantità di rifiuto deve raccogliere le risorse economiche attraverso la tassazione: quindi, attraverso la riduzione del rifiuto e la trasformazione del rifiuto in risorsa attraverso l’incremento della percentuale di raccolta differenziata è possibile abbattere (direttamente) i costi di gestione e smaltimento ed (indirettamente) la TARSU.

Cosa stiamo cercando di dire? Che differenziando tutti, differenziando meglio potremo pagare meno tasse !!!

Come è possibile tutto ciò? È molto semplice! A Castel San Giorgio il rifiuto differenziato viene gestito ancora dal Consorzio di Bacino SA/1, in attesa che la gestione passi alla Società Provinciale.

Come questo consorzio calcola le spese? Il Comune di Castel San Giorgio è obbligato a pagare al Consorzio una determinata cifra totale per ogni tipo di rifiuto prodotto ed affidatogli. Da tale cifra viene detratta una somma calcolata in base alla percentuale di raccolta differenziata.

Traduciamo con un esempio, con cifre tonde non reali, ma ipotetiche e meramente dimostrative:

·         un qualunque Comune della Provincia di Salerno deve pagare al Consorzio 1 € per 1 kg di plastica prodotta;

·         in base alla popolazione, quel determinato Comune dovrebbe produrre, secondo i calcoli del Consorzio, 100.000 kg di plastica in un anno;

·         per questi 100.000 kg di plastica il Comune dovrebbe pagare al Consorzio 100.000 €;

·         in base alle tariffe, per ogni kg di plastica differenziata il Comune risparmia 80 c/€;

·         in conclusione, se il Comune produrrà ZERO kg di plastica differenziata dovrà pagare al Consorzio l’intera somma di 100.000 €; se produrrà 50.000 kg di plastica indifferenziata (pari al 50% di RD) dovrà pagare solo 60.000 €; se produrrà 100.000 kg di plastica (il mitico RIFIUTO ZERO) dovrà pagare solo 20.000€.

Da chi prenderà, quel Comune, i 100.000, i 60.000 od i 20.000 € per pagare il Consorzio? INDOVINATO! Dalle tasche dei cittadini, attraverso la famigerata TARSU.

Perché a Castel San Giorgio la TARSU aumenta sempre? Perché i costi di gestione dei rifiuti sono aumentati e soprattutto perché è diminuita la percentuale di raccolta differenziata, negli ultimi anni di ben dieci punti !!!

 Come fare, allora, per far diminuire la TARSU?

Cosa può fare il Comune? Poco e niente, se non informare ed anche obbligare, attraverso seri controlli, i cittadini a differenziare.

Soprattutto, cosa possono fare i cittadini??? Molto! Possono, devono differenziare di più, per rispettare l’ambiente e per rispettare le loro tasche!!! Differenziare il rifiuto vuol dire trasformarlo in risorsa, permettere al Comune di ridurre le spese ed obbligare gli Amministratori Pubblici a ridurre la TARSU !!!

È per questo motivo che il Comune e la Provincia di Castel San Giorgio hanno creduto nel progetto “Il Nostro Rifiuto, La Vostra Risorsa”: non una spesa, ma un investimento che dovrà portare un risparmio almeno dieci volte superiore.